“CAMUTI TIPS – consigli e idee in cucina”
con lo Chef consulente Camuti
Re indiscusso dello street food siciliano, famoso in tutto il mondo, il timballo di riso con croccante panatura è un “pezzo” di Sicilia che rimane nel cuore di chiunque abbia avuto il piacere di assaporarlo. Nella sua tipica forma rotonda o nella versione etnea conica dedicata al famoso vulcano siciliano, l’arancino o arancina, è una chicca della gastronomia sicula dalle antiche origini e oggi reinterpretata con varianti di ogni gusto, dal dolce al salato, apprezzato come piccolo antipasto nella sua versione mignon o come piatto unico nella sua versione tradizionale dal diametro di 8-10 cm.
Dalla tradizionale ricetta con ragù e piselli, negli anni sono nate una grande quantità di varianti, le più conosciute sono al burro e agli spinaci. Nella zona di Catania sono famosi il ripieno alla Norma e quello al pistacchio di Bronte. Nella zona di Messina è possibile gustare oltre trenta varianti tra cui quella al salmone. A Palermo ne viene preparata una versione dolce farcita con crema gianduia e una spolverata di zucchero a velo.
Anche il nostro Chef Consultant ha realizzato una sua speciale variante gourmet.
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CURIOSITA’
Arancina contro Arancino – Una diatriba lessicale che dura secoli.
Nel XIII secolo, in “Liber de ferculis et condimentis”, Giambonino da Cremona, spiega che tutte le polpette preparate dalla cultura araba di quei tempi prendevano i nomi da frutti, così questo particolare piatto simile al frutto dell’albero di arancio fu chiamato “arancina“, ovvero “piccola arancia“. I sostenitori della forma maschile, invece, si appellano al fatto che in dialetto siciliano il frutto di questa pianta fosse espresso al maschile, ovvero “arancinu”, da qui la forma italiana “arancino“.
“Dizionario siciliano-italiano” di Giuseppe Biundi, Palermo 1857
È il primo dizionario siciliano che registra la forma ARANCINU.
“Nuovo vocabolario siciliano-italiano” del Traina, Palermo 1868
Dalla voce ARANCINU si rinvia a CRUCCHÈ (crocchette).
“Dizionario moderno” di Panzini, 1842
Prima attestazione nella lessicografia italiana di ARANCINO.
“I Vicerè” di Federico De Roberto, 1894
L’unica attestazione di ARANCINA si trova nella letteratura di fine Ottocento: nel passo del romando: “…le arancine di riso grosse ciascuna come un mellone…”.
“Dizionario della lingua italiana” ZINGARELLI, 1917
“Dizionario della lingua italiana” Panzini, 1927
ARANCINA è stata registrata anche dalla lessicografia italiana sia nella sua forma femminile che maschile, determinata dall’uso diatopicamente differenziato: ARANCINA (rotonda) nella parte occidentale e ARANCINO (rotondo o a punta) nella parte orientale, con l’eccezione di alcune aree nella zona ragusana e in quella siracusana.
“Gli arancini di Montalbano” Andrea Camilleri, 1999.
L’ormai noto commissario Montalbano, personaggio principale, da buongustaio, adora questo piatto tipico della sua regione. La notorietà dei romanzi di Camilleri hanno diffuso ancor di più la conoscenza degli arancini anche fuori dall’Italia.
LO SAPEVI CHE
La festa dell’arancina ricorre il 13 dicembre, lo stesso giorno di Santa Lucia, durante il quale a Palermo si mangiano esclusivamente arancine, panelle e cuccià.
Fonti _ 1.Arancina mon amour, su gazzettadelgusto.it , Url consultato il 26/02/2021; 2. L’Arancina, su aifb.it,Url consultato il 27/01/2021; 3. Arancina – come e dove nasce la meraviglia siciliana su emporiosicilia.it, Url consultato il 27/01/2021.