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Quando a vincere non sono solo i piatti ma le parole degli chef: STRAordinario 2018!

Quando a vincere non sono solo i piatti ma le parole degli chef: STRAordinario 2018!
5 Settembre 2018 marketing
STRAordinario 2018

Il 30 Agosto si è svolto a Milo lo street food fuori dal comune, STRAordinario 2018, nell’incantevole scenario del Barone di Villagrande, tenuta vinicola in vita da ben 10 generazioni.

Organizzato da Andrea Graziano (FUD Bottega Sicula) insieme a Barbara e Marco Nicolosi (Barone di Villagrande), questo evento enogastronomico, giunto già alla sua  3ᵃ edizione, ha accolto CAMUTI da protagonista come MAIN SPONSOR insieme a ben venti chef provenienti da tutta Italia, sedici cantine dell’Etna e dodici tra produttori e maestri del cibo di strada (fuori dal comune!).

Ma cos’è STRAordinario?

Come ha più volte affermato Andrea Graziano è la riunione dei protagonisti di un fermento in atto, é la festa della re-interpretazione in versione gourmet del cibo di strada e delle tradizioni rivisitate in chiave moderna e innovativa.

Novità di quest’anno, come ha ben sottolineato la padrona di casa, Barbara Liuzzo, è stato l’abbinamento diretto tra il piatto ed il vino.

Ma STRAordinario è anche premi e riconoscimenti: il premio della critica, risultato dei giudizi di giornalisti, chef e addetti del settore e il premio piatto STRAordinario 2018 della giuria popolare. I riconoscimenti invece sono andati ad alcuni tra i nomi più prestigiosi della cucina italiana, giustamente gratificati per aver saputo meglio valorizzare prodotti, territori e tradizioni.

Tra questi:

Premio Straordinario Vino:

 

Giacomo Gironi (Milano)

Giacomo Gironi (Milano)

 “… Ho mangiato delle cose incredibili”

ha detto il nostro amico Filippo La Mantia, siciliano di origine e Oste e Cuoco presso il suo noto ristorante a Milano

“…farei un ristorante dove ognuno di loro dovrebbe fare una cosa, sarebbe un ristorante di successo nel mondo!”

Filippo La Mantia - Oste e Cuoco (Milano)

Filippo La Mantia – Oste e Cuoco (Milano)

Chi invece vuole mangiare la Sicilia tutti i giorni è lo Chef Gabriele Bonci, definito dal Gambero Rosso “ministro del culto dei lieviti nel suo tempio della pizza al taglio“, Pizzarium a Roma. Tornerà lo Chef ad ottobre, qui, in Sicilia, con tutta la sua famiglia.

Gabriele Bonci - Pizzarium (Roma)

Gabriele Bonci – Pizzarium (Roma)

“…Nel 2010 questa parola – street food – non esisteva e sono contento di essere stato d’aiuto ad averla portata in Italia

ci ha raccontato lo Chef milanese Roncoroni, che con il suo partner Beniamino Nespor nel loro Al Mercato di Milano, propone piatti sperimentali insieme a piatti tradizionali, forti di una formazione che parte dall’Italia e si arricchisce di tradizioni culinarie dei Paesi Baschi e poi ancora oltre l’Atlantico fino in California.

Eugenio Roncoroni - Al Mercato (Milano)

Eugenio Roncoroni – Al Mercato (Milano)

Si è cercato più volte di non cadere nella retorica, ma l’aggettivo STRAordinario l’ha fatta da padrone tutta la serata e nei discorsi di tutti. Anche in quello un po’ dall’accento polentone – come lui stesso lo ha definito – dello Chef Padoan, da I Tigli di San Bonifacio, che vede nel cibo di strada il ritorno all’essenziale, alla materia prima,

“…non nel dover mangiare e doversi scervellare per capire quello che si mangia.”

Simone Padoan - I Tigli (San Bonifacio)

Simone Padoan – I Tigli (San Bonifacio)

Lo Chef Pasquale Torrente, maestro indiscusso in materia di spaghetti e colatura di alici, dal suo noto ristorante Al Convento di Cetara, affermava ironicamente che la serata è stata STRAordinaria in quanto è riuscita ad integrare “…quelli del Nord dell’Africa con quelli del Sud della Germania (!)“.

Pasquale Torrente - Al Convento (Cetara)

Pasquale Torrente – Al Convento (Cetara)

Ma colei che ha davvero catturato l’attenzione (non solo il gusto!) del pubblico, in materia di integrazione, è stata la grande Chef  Valentina Chiaramonte di Fud Off , vincitrice del premio della critica.

Il suo piatto, il “Chorba”, nasce in Africa ed è parte del mondo musulmano e viene consumato durante il Ramadan. E’ stato il risultato di due anni di lavoro con uno dei ragazzi della sua cucina, originario della Tunisia e accolto come tanti altri ragazzi nella grande famiglia Fud, la famiglia di Andrea Graziano che, al di là dei pregiudizi e del rumore di questo delicatissimo periodo storico, mette in pratica un massiccio reinserimento sociale giovanile nel mondo del lavoro.

Valentina ci ricorda che il suo è un piatto arabo, come noi, del resto. Ed è anche un piatto siciliano quindi parte di un patrimonio enogastronomico comune. Un premio alla critica che Valentina, simpaticamente,  non ha perso tempo a dedicare al ministro Salvini e decisamente meritato soprattutto per l’intensità del momento che ci ha regalato e del valido esempio che rappresenta la politica Fud nel panorama del mondo imprenditoriale siciliano.

Chef Valentina Chiaramonte di Fud Off

Chef Valentina Chiaramonte di Fud Off

Il tanto atteso premio della giuria popolare è stato assegnato a Giulia Carpino del Barone di Villagrande e Accursio Craparo, Chef dell’omonimo ristorante di Modica, per il loro piatto Pane, cipolla e fegato.

Giulia Carpino del Barone di Villagrande e Accursio Craparo di Accursio Ristorante

Giulia Carpino del Barone di Villagrande e Accursio Craparo di Accursio Ristorante

“… Sicilia non è solo tarantella, sole e mare”

ha ben detto Andrea Graziano

“… è tutto un fermento”

e noi della famiglia CAMUTI lo ringraziamo, come ringraziamo tutti i partecipanti e tutti coloro che hanno reso possibile questo sogno ad occhi aperti.

Alla prossima edizione!

Staff Camuti

Staff Camuti